Girando l’Europa facendo questo lavoro vedo decine e decine di piccole coltivazioni che giustamente si affacciano alle fiere, al mercato e fanno conoscere i loro prodottini.
Non li vedo come concorrenti ne come competitor, un po’ perché le dimensioni delle piantagioni che si vedono in giro sono sempre limitate e un po’ perché alla fine sono felice che il messaggio positivo della cannabis light, dell’erba al CBD in qualche modo venga esportato nel mondo.
Tanti tantissimi fanno outdoor e indoor e sempre meno aziende agricole fanno Greenhouse.
Adesso ti dico il perché:
La coltivazione in indoor è una scienza, la coltivazione outdoor è una lotteria, mentre la coltivazione in Greenhouse è un’arte.
La coltivazione in Greenhouse è l’unico tipo di coltivazione che ti permette di avere un prodotto completamente biologico e naturale senza rinunciare alla qualità e senza rischiare che una malattia della pianta o che una grandinata ti distrugga il lavoro di mesi.
Andiamo ad analizzare gli altri tipi di coltivazione prima.
Indoor:
Coltivano in indoor le persone che di solito vogliono aver un prodotto più standardizzato, un prodotto quasi industriale, sempre uguale, che vogliono fare lotti di produzione più piccoli, ma più frequenti durante l’anno. Coltivando in indoor puoi fare anche 5-6 raccolti durante l’anno proprio perché coltivando al chiuso non hai necessità di avere la bella stagione o il sole.
Coltivando in indoor la cannabis light inoltre puoi permetterti di produrre di meno, immagazzinare meno merce nel tuo stock e se le vendite vanno bene, rimetterti subito a coltivare nel giro di una settimana.
La coltivazione al chiuso, in indoor di cannabis light è una coltivazione artificiale, non naturale. La luce non è quella del sole e l’ambiente naturale viene riprodotto tramite strategie dove la temperatura viene controllata e l’aria gira tramite ventole. Le piante vengono coltivate in vasi e ogni problema viene risolto tramite prodotti agricoli che spesso però contengono agenti chimici.
La coltivazione in indoor ha un risultato estetico standardizzato, proprio perché madre natura non incide minimamente sulla coltivazione. La coltivazione in indoor è una coltivazione che non vede la luce del sole, non c’è pioggia, acqua piovana e non c’è aria naturale che circola. I fiori di cannabis light non possono essere danneggiati o rovinati dalle intemperie.
La coltivazione indoor di canapa legale ha però dei costi altissimi, perché l’attrezzatura per l’impianto è notevole, l’affitto di un capannone, le lampade, l’energia elettrica e i prodotti chimici incidono molto sul prodotto finale. A seconda di quanto si paga l’energia elettrica, il prezzo dell’indoor costa di più o di meno.
La coltivazione in indoor di cannabis legale ha anche dei problemi legati al THC.
Le piante di prodotte in indoor producono delle cime di Canapa legale che spesso hanno dei livelli di THC molto alti. Questo è dovuto al fatto che un ambiente chiuso, “concentrato” e dove si utilizzano prodotti agricoli chimici, il THC della pianta sfora rispetto ai limiti di legge. Non si tratta di coltivare una genetica piuttosto che un’altra, ma i fiori risultano “pompati” in maniera innaturale e il THC nelle analisi esplode.
Outdoor:
La coltivazione in outdoor è la coltivazione meno costosa di tutte.
Con pochi soldi si possono coltivare diversi ettari. L’affitto di una campo agricolo costa poche migliaia di euro all’anno (in media) e servono pochissime attrezzature dedicate per cominciare.
Spesso alcune piantagioni che fino a qualche mese prima piantavano pomodori, zafferano o lavanda, senza nessun investimento cominciano a coltivare Cannabis legale. Trasformano il destino d’uso del loro campo agricolo e partono.
L’unica cosa che vedo che non tutti i coltivatori hanno, è un magazzino dedicato per l’essicazione delle piante.
L’essicazione nella coltivazione di outdoor ha un ruolo fondamentale. Mentre per prodotti indoor non ci sono grandi problemi, nella strutturazione e progettazione di un’azienda agricola devi per forza pensare a dove metterai le piante tagliate, una volta che sono mature, per farle essiccare e seccare.
A seconda dei casi, è un procedimento che può richiedere dai 15 ai 23 giorni di tempo. E se parliamo di CBD, di marijuana legale, questo procedimento è estremamente delicato. E’ momento importante perchè puoi perdere l’intero raccolto, per colpa di muffe che ti fanno marcire il lavoro di mesi.
Spesso vedo prodotti di cannabis Light outdoor venduti a bassissimo costo, proprio perché è mezz marcia, ammuffita o c’è della botrite(una malattia della marijuana light).
Le coltivazioni agricole outdoor però hanno un vantaggio economico importante, infatti costano poco sia per la realizzazione che come prodotto finale.
Non c’è uso di capannoni, lampade, energia elettrica e la luce del sole fa tutto il lavoro. Ovviamente non si può coltivare in outdoor ovunque. Paesi freddi, nordici con pochi giorni di sole, hanno come unica opzione quella di avere impianti indoor per la produzione.
Un altro elemento critico per la coltivazione outdoor di Canapa legale, sono le intemperie.
Una grandinata estiva, un tornado, una tromba d’aria, un incendio, un caldo troppo torrido, animali che invadono il campo o un’estate troppo piovosa non lasciano possibilità di riuscita. Si perde l’anno di coltivo e se ne riparla per il prossimo. Non c’è scampo.
La coltivazione outdoor di marijuana al CBD non può avere più di un raccolto all’anno, a meno che non parliamo di climi estremamente miti, come la California o le Canarie, dove magari si riesce a fare al massimo 2 raccolti. Ma anche in quel caso non è detto.
La coltivazione in outdoor di cannabis legale segue il corso di madre natura e infatti mi piace molto come filosofia di coltivo, purtroppo però il prodotto che ne esce è spesso e volentieri un prodotto bruttino, rovinato, pieno di semi e soprattutto un prodotto con livelli di CBD estremamente bassi.
Il CBD che è l’elemento rilassante, presente nella marijuana light, non gradisce troppo l’aria aperta e le intemperie. Con il tempo i livelli di CBD di una genetica buona, calano drasticamente.
Le coltivazioni outdoor hanno comunque bisogno di una dose importante di fortuna per arrivare a termine, è una specie di lotteria, dove se sei un po’ sfigato e a due settimane dalla raccolta c’è una grandinata, devi buttare via tutto.
Greenhouse:
La coltivazione in Greenhouse di Canapa legale , in stile Weedbase, è la coltivazione che ovviamente preferisco. La coltivazione in Greenhouse racchiude tutti gli elementi positivi per ogni cliente ed elimina gli elementi negativi per il produttore, riuscendo a garantire un prodotto naturale, costante nella qualità e senza sprechi.
La coltivazione in Greenhouse di cannabis light di Weedbase, è un coltivazione fatta in delle case di vetro, plexiglass o materiale trasparente. Non si tratta di un campo aperto come per l’outdoor ne di un ambiente chiuso o sotterraneo delle coltivazioni indoor.
È un campo dedicato alla marijuana legale, dove sopra ci costruiamo un struttura che possa far passare i raggi del sole.
In questo modo abbiamo una coltivazione naturale, protetta, controllata senza il pericolo degli eventi atmosferici o degli imprevisti di cui abbiamo parlato sopra e senza rinunciare al sole, all’energia che arriva alle piante dai raggi solari, dall’aria aperta e da madre natura. Il nostro grower parla con le piante, le coccola, le cura, le conosce, le cresce e ci dice che l’energia del sole, le rende più forti, più sane, più di qualunque lampada sottoterra.
Grazie alla protezione siamo sicuri che non si rovinano le nostre amate piantine e possiamo stare tranquilli che il lavoro e la progettazione di mesi non venga spazzata via in poche ore.
La Greenhouse di cannabis light di Weedbase, è un metodo che permette di sprecare denaro inutile e di avere un prodotto eccezionale senza l’utilizzo di lampade, di energia elettrica o di prodotti chimici. Infatti noi abbiamo un prodotto naturale, biologico, pulito che segue il corso di madre natura, senza creare il buio e il giorno come avviene in un laboratorio di coltivazione indoor.
Hai visto una vigna coltivare in indoor? Io no, tutto al naturale, per la marijuana lighr è la stessa cosa.
Il metodo Greenhouse di cannabis light di Weedbase fa solo un raccolto all’anno.
Noi coltiviamo a Sanremo e nel periodo che va da Maggio a Settembre, abbiamo una temperatura ed una luce perfetta, tanto è vero che si dice che Sanremo è la città dei fiori, proprio perché ha le caratteristiche naturali perfette per coltivare i fiori. I fiori di CBD non fanno eccezione, con il vento leggero, la brezza del mare e un sole sempre alto nel cielo, possiamo permetterci di coltivare nelle condizioni ideali.
Pianificando le esigenza dei nostri clienti e dei nostri distributori coltiviamo massivamente una volta l’anno e stocchiamo merce pronta e fresca sempre disponibile.
Con il metodo Greenhouse di Weedbase, abbiamo dei fiori perfetti, veri e naturali. Non abbiamo dei fiori rovinati o con i semi con la outdoor e nemmeno dei fiori plasticosi e fittizi come nelle indoor.
Io in ogni fiera che vado, con qualsiasi broker parlo mi sento dire sempre la stessa cosa:
le infiorescenze Weedbase sono diverse.
E ci credo, abbiamo un metodo speciale che segue madre natura, teniamo all’estetica dei nostri fiori senza puntare ai fiori di plastica fatti con lo stampino delle indoor.
Il nostri fiori sono autentici.
Il livello di CBD dei fiori di Weedbase è perfetto, non perde niente rispetto a quello che ci aspettiamo e il livello di THC è assolutamente nella norma della legge europea, senza risultati sconcertanti come per i prodotti pompati indoor.
Un altro vantaggio nella nostra strategia, sia per i nostri clienti che per i nostri partners o distributori è che coltivando parecchio una sola volta in un anno, non rimaniamo mai senza merce, senza materia prima e la qualità è sempre la stessa. Non avendo cicli differenti otteniamo tonnellate della nostra Black-Mamba tutta uguale, tutta dello stesso sapore. Se noi coltiviamo 800kg di New-Orange, non c’è il rischio che metà sia più scura e metà sia più chiara. E’ tutta uguale.
Se coltiviamo 1000kg di Lime, sarà tutta con lo stesso aroma e profumo. I clienti poi si abituano e continuano a cercarci , cosa succederebbe se un mese gli mandiamo la Lime di un colore e il mese dopo la Lime di un colore diverso? O se da una settimana all’altra la nostra White cambia aroma? Succederebbe un pandemonio, sia con i clienti che con i distributori. Quelli ormai si sono abituati, affezionati e se gli cambi la merce ti vengono a protestare fuori dalla piantagione.
Bisogna ragionare in termini di affidabilità, come succede in altri settori. Se io sono abituato a bere del Barolo o del Chianti, posso aspettarmi un’annata migliore, una un po’ meno. Ma non posso ordinare un Chianti che sa di Sassicaia, altrimenti succede un pandemonio.
Ecco con il CBD è lo stesso.
Bisongna seguire la natura, avere costanza e continuare a coltivare i prodotti che piacciono.
Il metodo Greenhouse di Weedbase ci garantisce un risultato certo e biologico e ci mette in una posizione unica del mercato. I clienti finali lo sanno e in migliaia ci scelgono tutti i mesi per questo.
A presto
“Pura Vida”