A volte mi capita di parlare con persone che lavorano all’interno del mondo della Cannabis e di avere delle discussioni animate sulla legge che c’è in Italia. Non ti faccio uno spiegone, quelli ci sono già anche sul nostro sito e sono fatti benissimo e ti spiegano cavillo per cavillo cosa dice ogni circolare ed ogni passaggio della legge.

Mi interessa dire la mia su quello che sta succedendo in tante aziende agricole e durante parecchie spedizioni, ovvero fanno controlli e fanno sequestri.

Vecchio mio, è normale e giusto che sia.

C’è una legge che deve tutelare come in ogni settore, chi lavora nella legalità e chi invece vuole fare come gli pare e infrangere la legge.

La legge è nebulosa e lo sanno tutti però, per questo motivo, non vuole dire che anche i cioccolatari possono lavorare perchè tanto non si capisce bene cosa si deve fare.

Proprio perchè la situazione è sofisticata i cioccolatari devono andare a chiedere il reddito di cittadinanza, mettersi in coda e lasciare i professionisti in un settore molto complicato.

Occhio che non sto facendo l’Italiano medio che si lamenta dei concorrenti o della concorrenza sleale. A me di tutti sti coltivatori di fiori scadenti non mi interessa, anzi quando creano un problema a qualche cliente e poi lui si rivolge a me, la differenza è talmente netta che mi basta la metà della fatica per fargli capire che non sono un cane sciolto.

La cosa che mi dispiace non è nemmeno quando nel marasma di un sequestro finiscono dentro anche le nostre bustine. E’ normale, siamo in migliaia di esercizi commerciali, in mezza europa ed è logico che l’esercente a cui fanno il sequestro abbia anche Weedbase. Siamo un po’ come la coca-cola..

Tra i regali che fanno le mie ragazze dell’amministrazione ad ogni ordine, prezzi finalmente in linea e qualità sempre ottima, siamo da tutte le parti.

Non è questo il punto. A me dispiace veramente tanto, perchè  abbiamo fior fior di esercenti, piccoli e grandi imprenditori che finiscono nei casini perchè si affidano a dei brand da 4 soldi. Che magari hanno un packaging divertente con sopra il rapper del momento, ma dietro sono dei disastri. Mi dispiace dirlo, ma le aziende che si salvano non ci sono.

Studiando quello che succede ogni ogni giorno e vivendolo in prima persona, perchè quando ci sono problemi noi ci mettiamo la faccia, ho stilato una lista di meteoriti che devi evitare per il tuo bene.

Sia chiaro che non è colpa tua, questo è un settore nuovo. Fino a qualche mese fa tutte queste persone facevano altro, in altri settori. Solo noi ci siamo sempre occupati di queste piante. E in più non c’è una storicità di quello che fanno questi mini brand, non sei in grado di “valutarli” nel breve tempo.

Cosa voglio dire, se vieni al mio paese e cerchi una società edile per costruirti la casa , chiedi in giro, guardi online e capisci subito chi è più bravino e serio degli altri. Magari c’è qualcuno che lavora da 23 anni e costruisce case, qualcuno che è fallito 4 volte e qualcuno che è partito quest’anno. Parli un po’ con tutti e poi tiri le somme.

Nel nostro mondo della marijuana light sono tutti partiti circa nel 2017. Quasi nessuno prima e quindi tutti sono in giro a raccontare palle, magari si vantano di aver avuto esperienze con il THC, tutti che dicono che la loro erba è la più buona e così via.

Adesso ti dico le 7 cose a cui devi stare attento e i 5 consigli che devi mettere in atto subito, se vuoi continuare a fare business nel mondo della Marijuana Legale.

 

Partiamo con le 7 cose a cui DEVI stare attento:

1) Affidati solo a Brand di aziende agricole:

Se ti affiderai ad aziende agricole oltre a pagare l’Iva al 10%, perchè solo i contadini lo possono fare, avrai un filo diretto con la produzione, saprai sempre da dove arriva realmente la merce e non dovrai tremare quando ti chiedono l’origine e la tracciabilità di cosa vendi.

Weedbase è un’azienda agricola e non possiamo nasconderci dietro a un dito, abbiamo un brand che vende solo quello che coltiviamo e quindi se c’è un problema ci mettiamo la faccia. Avere a che fare con un unica persona, invece che con un venditore, una Spa, un broker e poi il contadino di turno, fa tutta la differenza del mondo.

2) Pretendi tutto:

Se compri Marijuana Light, anche prima di chiedere quanto costa devi assolutamente avere tutto quello la legge prevede che tu abbia in fase di controlli.

Fattura, cartellini delle genetiche, analisi di un laboratorio certificato. Se già il venditore non si presenta con i compiti fatti, eliminalo e caccialo fuori dalla porta. E’ un dilettante che sta provando a tirare su due soldi e non sa nulla di quello che ti sta vendendo.

3) Le analisi devono essere più fresche del prodotto:

Le analisi che girano sono più photoshoppate dell foto delle ragazze su Instagram. Non sto scherzando. La verità è che la maggior parte delle analisi di canapa che sono girate nel 2018/2019 sono Fake, finte, inventate.

Le analisi devono essere originali e devono avere una data vera.

Le analisi devono essere fatte da un laboratorio esterno certificato, noi ne usiamo 2, uno per l’Italia ed uno per il resto d’Europa. Non devono essere fatti da da laboratori scadenti. Noi per esempio facciamo decine e decine di analisi al mese. Quasi per ogni kg che vendiamo facciamo un analisi dedicata.

4) Lascia perdere la merce Svizzera:

Non comprare mai merce Svizzera.

Sono molto chiaro su questo punto, devi tutelarti, devi sapere ciò che entra dalla porta della tua attività.

La cosa giusta da fare è comprare in Italia .Non affidarti a piantagioni che possono coltivare merce con il THC fino all’1%. Non affidarti a piantagioni che usano prodotti chimici. Non affidarti a piantagioni dove non risplende il sole e usane le lampade.

Comprare merce Italiana abbassa sensibilmente ogni tipo di menata, controllo etc.. Io nei miei negozi e in quelli dei miei partner sono stati controllati molte volte ed è andato tutto liscio, non perchè sono amico dello sceriffo di quartiere o perchè sono speciale.

Perchè ho merce italiana, bio e naturale. I sequestri, i controlli rognosi ma noi li abbiamo passati tutti.

 

5) Stai sotto lo 0,2% di THC:

La marijuana legale ha un contenuto di THC talmente basso che 0,2 – 0,3 o 0,5% non cambia nulla. E’ come se parlassimo di birra, con un contenuto alcolico del 5% o del 7%. Non ti ubriachi facilmente con la birra, non cambia nulla se c’è un po’ più di alcool nella Peroni piuttosto che nella Heineken.

Così con la marijuana light. Non cercare di comprare buste con il più alto contenuto di THC. Non cercare di sfiorare il limite.

Stai nel limite che dice la legge.

Io con Weedbase sono riuscito ad avere una linea di 0.2% di THC che va bene sia per l’Italia che per l’estero, infatti nel resto d’Europa le restrizioni sono molto più severe. A volte c’è qualche lotto che tocca lo 0,22% ma non oltre. A me non piace sfiorare il limite, non voglio problemi né menate. Voglio stare tranquillo e sereno ed avere il tempo di lavorare e dare il migliore servizio ai miei partners. Più stai sotto il limite più sei nella legalità. Con o senza controlli.

6) Non comprare lo Sfuso se non sei un Broker:

Non comprare merce sfusa se non vuoi metterti a vendere kilogrammi come mestiere. Se hai un’attività e vuoi vendere marijuana light, affidati ad una piantagione agricola che ti fa i pacchettini.

Non pensare di comprarti 5 kilogrammi all’ingrosso e imbustare la sera dopo il lavoro. Non è un gioco, ci vuole responsabilità e professionalità. Nella migliore delle ipotesi conserverai la merce nel modo sbagliato e perderai gran parte dei soldi.

Inoltre il packaging è parte fondamentale, importante per rendere legale il commercio della marijuana light legale e costa tanto. Fai i conti con la matita.

Se il packaging è improvvisato o incompleto, la vendita è illegale.

Non voglio spaventarti, funziona così per ogni tipo di prodotto. Se un bagno schiuma non ha delle diciture legali, ci sono scritte frasi a caso ed è conservato in un imballo non conforme , non si può vendere.

7 )Se vendi Olio al CBD deve essere allo 0% di THC:

L’olio al CBD è un prodotto fantastico, fa davvero bene e risolve una miriade di problemi e ti fa stare meglio. Io stesso lo uso tutte le settimane, sia per dormire meglio che per fare di golf (adoro il golf!). Abbiamo decine di testimonianze di persone comuni, atleti professionisti e persone che migliorano la loro quotidianità con l’olio Weedbase. 

L’olio è un prodotto legale e non ci sono controindicazioni anche se c’è una minima % di THC. MA tu devi venderlo senza THC.

Lo puoi vendere e trasportare senza menate, senza problemi se è allo ZERO PERCENTO di THC. Noi abbiamo analisi certificate che ti garantiscono che l’olio è allo 0%, lo prendono anche atleti e non problemi con antidoping, anzi incrementano le loro performance in maniera naturale.

 

Adesso ti do 5 consigli, sono consigli personali, da chi vive di questo mestiere. Da chi veramente vuole che il settore vada avanti.

1.La tua attività non è un Coffee Shop di Amestrdam:

Non fare troppa scena con cartine, bandiere della Jamaica, bong, grinder etc.. Non voglio dire che tu non possa, che è illegale o che Bob Marley è un cattivo esempio. Ma se puoi evita.

Lascia stare questo tipo di immagine ad altri negozi, non trasformarti in qualcosa di troppo evidente. Stiamo lavorando in totale legalità ma l’occhio vuole la sua parte, a conti fatti stiamo vendendo prodotti da collezione. Evita di essere etichettato come il posto losco. Noi per esempio, con alcuni dei nostri partners ci offriamo di allestire, a spese nostre, un corner all’interno del loro negozio. Niente di esagerato, niente roba da centro sociale, ma un angolo pulito, curato, elegante, positivo e informativo per i nostri prodotti.

2. Non comprare la marijuana in nero:

Io a priori ti consiglio di non fare del nero perchè è illegale.

La marijuana deve avere una fattura di provenienza per essere apposto. Bon, finita la predica.

3. Tieni meno Brand possibili nella tua attività:

Mi ricollego al punto uno. Non trasformare il tuo business in una maxi negozio di Cannabis Light.

Più roba tieni, meno sai da dove viene. Se tieni solo un brand è meglio.

Per esperienza, ho avuto problemi in negozi di alcuni nostri partners, dove per colpa solo di un cavolo di fornitore che aveva venduto merce svizzera,  hanno fatto storie per tutta la merce esposta, compresa la mia. Sono cose che si risolvono per carità, non succede nulla di grave alla fine.

Ma se eviti è meglio.

Nei negozi che tengono SOLO Weedbase, non abbiamo MAI avuto problemi.

 

4. Assicurati non di non comprare merce vecchia:

La marijuana è un prodotto che se conservato bene dura 1 anno. Se conservato benissimo. Se viene conservato in una cantina, senza controllare umidità, aria e % di acqua nei fiori dura un mese, forse.

Se le bustine che compri non sono di merce fresca quello che i tuoi clienti troveranno all’interno saranno sei fiori secchi, che si sbriciolano al primo tocco, con un odore che non sa di niente. Ricordatelo, non comprare se non sei certo di avere merce perfettamente conservata o fresca di raccolto. Noi di Weedbase oltre che conservare la merce in maniera eccellente ( per noi i nostri fiori sono come oro e gli vogliamo bene!), abbiamo un giro di merce molto veloce, facciamo i fuori i magazzini velocemente e non abbiamo materiale conservato male, mai.

5. Informa la tua clientela anche se non puoi:

Il prodotto che noi vendiamo è un prodotto che non si può fumare e lo vendiamo come prodotto ad uso tecnico o da collezione. Tu non devi convincere nessuno,  ne spingerlo.

Affidati a Piantagioni agricole che ti forniscono tonnellate di materiale informativo. Devi solo renderle disponibili per i tuoi clienti. Informare i tuoi clienti sui benefici del CBD, (olio compreso) è importante per veicolare il messaggio di quello che facciamo. Noi regaliamo brochure, corner, volantini, locandine, tessere fedeltà, desk-display e altre cento cose che non mi ricordo. Lo facciamo per rendere la vita più facile ai nostri partner che non devono vendere dalla mattina alla sera e cerchiamo di rendere consapevole il cliente finale.

 

Siamo dei pionieri e vendiamo un prodotto che si vende da solo se sai come farlo!

A presto e relax!

Matteo