Tutto ciò che devi sapere per avviare il tuo negozio di Cannabis light
Come è noto a tutti, in Italia la vendita di Marijuana non è legale, lo è invece quello della Cannabis light o legale, ovvero di quel tipo di Marijuana che ha un contenuto di THC (Tetraidrocannabinolo) compreso tra lo 0,2% e lo 0,5%. Il Tetraidrocannabinolo, lo ricordiamo, è la sostanza psicotropa presente nell’“erba”.
Nella Marijuana light, ovvero in quel prodotto regolamentato dalla legge italiana numero 242 del dicembre 2016, esso non presenta alcun effetto allucinogeno. Da quando, nel mese di gennaio 2017, è entrata in vigore la norma sopra citata, nel mercato italiano la richiesta di Cannabis legale sta crescendo al punto tale da costituire un’ottima opportunità commerciale.
Il tutto nonostante questa tipologia di Cannabis non abbia alcun effetto psicotropo. Quello della Marijuana light – come ben sottolinea un pezzo firmato da Marco Cusumano, comparso il 16 gennaio del 2018 nella testa Il Messaggero.it – è “un mercato che comincia a essere consistente e che ha subito un cambiamento notevole: al semplice sballo si stanno sostituendo i prodotti per la coltivazione, il tessile e l’alimentare”.
I cannabis shop, meglio conosciuti con il nome di weedshop, racchiudono in sé – come ben ci spiega Cusumano – “tutte le tipologie di negozio, dove sono quasi sempre presenti le sostanze psicoattive legali, letteratura dedicata e relativi accessori. Nello specifico ci sono gli headshop (articoli per fumatori, ovvero accendini, posacenere, cartine, cilum, narghilè, bong e vaporizzatori), gli hempshop (abbigliamento, cosmetica, alimenti, libri, riviste, dvd), gli smartshop (vendita di sostanze psicoattive legali come integratori o composti di origine naturale e sintetica) e i seedshop (vendita di semi di cannabis a scopo collezionistico)”.
Qualsiasi scelta venga compiuta, che si punti su infiorescenze e derivati, sull’abbigliamento, sull’alimentare, sulla cosmetica, sull’oggettistica o quant’altro, aprire uno shop che vende prodotti a base di Cannabis light potrà far crescere un business vittorioso solo ad una condizione: bisognerà fare le cose per bene, con competenza ed estrema professionalità. Un discorso legato necessariamente anche a una conoscenza approfondita dell’ambito di riferimento. Quindi per avere successo sarà necessario studiare, informarsi e aggiornarsi costantemente.
Secondo i dati forniti e aggiornati al 6 novembre 2018 dalla Guida Growshop Magica Italia, i negozi di Canapa legale presenti nel territorio italiano sono ben 589. Un numero importante e che fa riflettere.
I punti chiave per l’apertura:
La prima cosa da sottolineare a chiunque voglia aprire un negozio di marijuana light è che, grazie al Decreto Bersani del 1998 (Decreto legislativo numero 114), in regime di semplificazione per esercitare non è più necessario richiedere la licenza. Ovviamente, però, prima di aprire un weed shop è essenziale preparare un business plan, che aiuti il futuro esercente a preventivare le spese, le eventuali entrate, i tempi di ammortamento, nonché a cercarsi un socio o a procurarsi un eventuale finanziamento.
Ma che cosa serve per aprire un Cannabis shop e a quale codice Ateco risponde l’attività?
Chiaramente il codice Ateco dipende dal tipo di merce che s’intende commercializzare, ad ogni modo l’esercizio rientrerà come attività di vendita al dettaglio non specializzata. Gli esperti in materia di fisco consigliano il codice 47.19.90 – Empori ed altri negozi non specializzati di vari prodotti non alimentari. Questo codice di fatto è quello più idoneo quando si opta per la commercializzazione di diversi prodotti senza che vi sia una prevalenza di bevande e alimenti.
Vero è, tuttavia, che il suddetto codice potrà variare a seconda della categoria merceologica a cui si riferisce l’attività commerciale qualora questa fosse settoriale e vendesse articoli a base di Canapa Sativa L.. Detto altrimenti, uno shop specializzato nella vendita di alimentari avrà un codice Ateco differente rispetto a un negozio che vende cosmetici a base di Canapa oppure a un esercizio specializzato nella vendita di semi e infiorescenze.
Peraltro, come ben ci spiega un articolo pubblicato nel sito di informazione e consulenza legale “La Legge per Tutti” a firma dell’avvocato del foro di Salerno Mariano Acquaviva, dare il via a un’attività commerciale incentrata sulla vendita di Marijuana legale non è un’impresa difficile. Aprire un esercizio di Cannabis light, nei fatti, non differisce “dall’intraprendere una qualsiasi altra attività commerciale”.
Il primo passo da compiere, come ci spiega lo stesso legale, è quello di accertarsi che il locale in cui dovrà svolgersi l’attività commerciale “rispetti tutte le norme di legge, e in particolare quelle riguardanti l’igiene, l’agibilità e la sicurezza, anche al fine di ottenere l’autorizzazione dei Vigili del Fuoco e dell’asl locale”.
Dopodiché, con l’aiuto del proprio commercialista o andando di persona all’Agenzia delle Entrate bisognerà aprire la Partita Iva, quindi l’iter prevede l’iscrizione alla Camera di Commercio della propria provincia di riferimento, quella all’INPS e quella all’INAIL, soprattutto qualora si dovessero assumere dei dipendenti. Non finisce qui.
Visto che la legge è in costante evoluzione e che può variare sia a livello regionale che locale, è necessario recarsi al SUAP (Sportello Unico per le Attività Produttive) del proprio Comune per ottenere ulteriori informazioni sui requisiti e gli adempimenti necessari all’apertura dell’attività.
Infine, entro un mese dall’avvio del proprio shop di Cannabis legale, bisognerà inoltrare la SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) al comune in cui è presente l’attività. Inoltre, sempre in Comune sarà altresì necessario richiedere il permesso per l’esposizione dell’insegna. Ricordiamo che entro 30 giorni dall’apertura del proprio un negozio di marijuana light è doveroso presentare la comunicazione certificata di inizio attività.
Ancora, come sottolinea l’avvocato Acquaviva, chiunque decidesse di vendere nel proprio un negozio di marijuana light alimenti o bevande, dovrà “obbligatoriamente frequentare e completare, con il superamento dell’esame, l’apposito corso di somministrazione alimenti e bevande (cosiddetto corso sab)”.
Cosa devi fare adesso?
Inutile dire che per incrementare le possibilità di successo del proprio negozio di Canapa legale è importante che il fornitore sia il più affidabile possibile. Assolti tutti gli adempimenti burocratici è fondamentale sia promuovere la propria attività con una buona campagna pubblicitaria, sia proporre all’eventuale futura clientela prodotti di qualità elevata. Per questa ragione, dunque, sarà essenziale avvalersi di fornitori seri, accorti e affidabili come Weedbase.
Weedbase non è solo un partner che ti aiuta nei vari passaggi burocratici, ma rappresenta anche una realtà di coltivazione che non ti permette in nessun modo di incorrere in sorprese di nessun tipo. Noi coltiviamo solamente in Italia, genetiche certificate e con i metodi più naturali e all’avanguardia disponibili nel panorama mondiale.
Abbiamo il migliore agronomo d’Europa e chiunque compri la nostra materia prima sta comprando CBD unico nel suo coltivo.
Il nostro concept di negozio è il più elegante ed il meno caro del mercato. Non ci interessa minimamente fare gli arredatori o i franchisor. Noi vogliamo diffondere i nostri prodotti e i nostri valori. Nessuno fa come noi, nessuno è come noi.
I nostri colori e il nostro arredamento basic ci distinguono subito. Come puoi leggere dal nostro sito, il prezzo per l’apertura è irrisorio, non chiediamo minimi d’ordine e non ti leghiamo con nessun contratto. In compenso ti diamo un prodotto che in Italia e in Europa non esiste, coltivato con metodo californiano e senza l’uso di elementi chimici. Sappiamo che è un settore in cui l’errore non è permesso e per questo facciamo centinaia di analisi, prima durante e soprattutto dopo il raccolto. Conosciamo la realtà del settore e tanti finti competitor fanno qualche analisi ogni tanto giusto perchè i clienti si lamentano di lavorare con analisi di 6 mesi prima. A noi non succede.
Come abbiamo più volte sottolineato, aprire un un negozio di marijuana light in Italia rappresenta un’ottima forma di investimento. Si tratta di un’attività che per essere avviata non richiede un esborso eccessivo di denaro. Secondo il mercato le spese iniziali per l’avvio di un negozio di Marijuana light si aggirano intorno ai 30 mila euro; la spesa, tuttavia, si riduce notevolmente qualora si decida di aderire a una catena di professonisti come Weedbase, noi non facciamo pagare nulla per il nostro marchio ed il nostro know-how. Chi sceglie quest’ultima soluzione beneficia anche dell’assistenza commerciale di chi ha già intrapreso l’attività.